A cura del Presidente del Comitato Tecnico scientifico

Ancora un dramma in ospedale: a Brescia una madre è morta con la figlia che portava in grembo. È il quarto caso in pochi giorni. All’ottavo mese di gravidanza, accompagnata dal marito s’era presentata al Civile con febbre alta e gastroenterite. Nulla di grave, il primo responso. Ma nonostante il ricovero, la situazione è precipitata e nella mattinata successiva s’è consumato l’evento: constatato il decesso del nascituro, i medici hanno tentato di salvare almeno la donna, ma non sono riusciti. Pochi giorni prima, una donna di Meledo di Sarego, nel vicentino, è morta nell’ospedale di San Bonifacio, in provincia di Verona, dopo essere caduta in casa. Sottoposta ad un cesareo d’urgenza è morta sotto i ferri, mentre il neonato è deceduto successivamente in un altro ospedale. Il 29 dicembre a Bassano del Grappa il parto si è rivelato fatale per una trentacinquenne che, perso il feto, è stata stroncata forse da un’embolia polmonare. E il 27 dicembre altre madre e figlia uccise da un arresto cardiaco nel mezzo di un cesareo al Sant’Anna di Torino.

Sul versante penale, in casi di questo tipo il Pubblico Ministero può agire in più direzioni:

  • procedere ad accertamenti tecnici non ripetibili, tramite consulenti tecnici. Infatti, quando gli accertamenti riguardano persone, cose o luoghi il cui stato è soggetto a modificazione, il Pubblico Ministero avvisa, senza ritardo, la persona sottoposta alle indagini, la persona offesa dal reato e i difensori del giorno, dell’ora e del luogo fissati per il conferimento dell’incarico e della facoltà di nominare consulenti tecnici. I difensori nonché i consulenti tecnici eventualmente nominati hanno diritto di assistere al conferimento dell’incarico, di partecipare agli accertamenti e di formulare osservazioni e riserve;
  • chiedere al Giudice che si proceda con incidente probatorio a una perizia, riguardando la prova una cosa il cui stato è soggetto a modificazione non evitabile. Anche la persona offesa può chiedere al Pubblico Ministero di promuovere un incidente probatorio: se non accoglie la richiesta, il Pubblico Ministero pronuncia decreto motivato e lo fa notificare alla persona offesa. Nel dibattimento le prove assunte con l’incidente probatorio sono utilizzabili soltanto nei confronti degli imputati i cui difensori hanno partecipato alla loro assunzione.

 

A livello amministrativo, d’altro canto, la task force istituita presso il Ministero della Salute, chiamata a verificare eventuali criticità di carattere organizzativo e clinico in caso di eventi avversi negli ospedali italiani, ha depositato le relazioni preliminari scaturite dalle ispezioni presso l’Ospedale S. Anna di Torino, gli Spedali Civili di Brescia, l’Ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio (Verona) e l’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa.

Orbene, se al S. Anna di Torino pare siano stati attuati tutti gli accertamenti necessari e tutte le manovre di emergenza sia per la rianimazione materna, sia neonatale, negli ospedali di Brescia, Bassano del Grappa e San Bonifacio sembrerebbe siano invece emerse talune criticità, come da notizie divulgate dal Ministero della Salute.